Finanziamenti alla ricerca
L’Ematologia perugina protagonista de “I Giorni della ricerca”. La dottoressa Loredana Ruggeri ricevuta dal presidente Mattarella
L’Ematologia perugina protagonista de “I Giorni della ricerca”. La dottoressa Loredana Ruggeri, medico ematologo ospedaliero e ricercatrice presso l’Azienda Ospedaliera di Perugia ha partecipato alla cerimonia di celebrazione delle giornate promosse da Fondazione Airc per la ricerca sul cancro a Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il Presidente ha incontrato i ricercatori che si sono distinti per progetti di ricerca all’avanguardia. E proprio Ruggeri è la vincitrice di un “Investigator Grant”, un innovativo progetto che verrà sviluppato nei prossimi cinque anni.
Ormai da anni l’Ematologia perugina si distingue per un particolare protocollo di trapianto che sta portando risultati clinici estremamente incoraggianti poiché permette di ottenere una sopravvivenza dei pazienti, senza recidiva di malattia, che supera il 70 per cento, ad oltre cinque anni di follow-up, un percentuale ben al di sopra della media di altri centri. “Il trapianto che viene effettuato a Perugia – spiega la dottoressa Ruggeri – è basato su una radioterapia mirata e su una immunoterapia che utilizza sia i linfociti T-convenzionali che i T-regolatori, permettendo di ottenere un grande effetto antileucemico sul midollo e, allo stesso tempo, proteggendo gli altri organi dalla Graft, la cosiddetta malattia da trapianto contro ospite, una delle complicanze più gravi che si possono avere nel trapianto”.
Il progetto finanziato – prosegue Ruggeri – ha lo scopo di comprendere i meccanismi biologici che sono alla base di questa potente azione antileucemica. Ha inoltre l’obiettivo di disegnare un nuovo recettore in grado di riconoscere un antigene presente sulle cellule leucemiche e di inserirlo nelle CAR-NK, linfociti Natural Killer ingegnerizzati, che riconoscono ed uccidono in modo mirato le cellule leucemiche positive per questo antigene espresso da una buona percentuale delle leucemie mieloidi acute. Siamo in grado, in questo modo, di potenziare le strategie antileucemiche CAR, antigene specifiche, e per questo intelligenti.
Alla cerimonia era presente anche, la professoressa Maria Paola Martelli, direttrice della Struttura complessa di Ematologia con trapianto di midollo osseo di Perugia e membro del Comitato tecnico scientifico per le Fellowship Airc.
Sono intervenuti Andrea Sironi, presidente della Fondazione Airc, Anna Mondino, direttrice scientifica della Fondazione, Alessio Menga, ricercatore presso l’Università degli studi di Torino, Anna Maria Bernini, ministro dell’Università e della Ricerca, Orazio Schillaci, ministro della Salute.
La professoressa Maria Paola Martelli nuova direttrice della Struttura complessa di Ematologia
“Una notizia che ci riempie di gioia e orgoglio”. È il commento di Franco Chianelli, presidente del Comitato per la vita “Daniele Chianelli” alla notizia della nomina della professoressa Maria Paola Martelli a direttore della Struttura complessa di Ematologia dell’ospedale di Perugia e dell’Università degli Studi. “Questa nomina rappresenta per tutto il Comitato e per i malati ematologici una grande gioia e un motivo di orgoglio. Sabato 28 alla Sala dei Notari di Perugia abbiamo vissuto una giornata meravigliosa – ha detto – nella quale è stato chiaro a tutti quale straordinaria eccellenza rappresenti l’Ematologia perugina. Abbiamo ascoltato le testimonianze emozionanti e commoventi di tante persone guarite a cui in altri centri non avevano dato speranze di vita. La nomina della professoressa Martelli, scienziata con un curriculum di livello internazionale, ma anche medico empatico e sensibile è la perfetta cornice. Prosegue così la grande tradizione dell’Ematologia perugina fondata dal professor Massimo Fabrizio Martelli”.
Maria Paola Martelli, perugina, classe 1968, laureata nel 1993 con il massimo dei voti, 110/110 lode, presso l’Università degli Studi di Perugia, ha conseguito nel 1997 la specializzazione in ematologia all’Università “La Sapienza” di Roma e nel 2001 il dottorato di ricerca in Biotecnologie del Trapianto di Midollo Osseo Umano svolto presso National Institutes of Health di Bethesda (USA). Esperta in ematologia e trapianti di midollo osseo con oltre 15 anni di esperienza, maturata presso l’Ospedale e l’Università di Perugia, in attività clinico assistenziale, diagnosi e ricerca sulle patologie oncoematologiche, in particolare leucemie acute, e terapie innovative. Numerosi i progetti di ricerca, non da ultimo, quello finanziato con il PNRR dal titolo “IMPATHY-AML: Integrating Molecular and digital PATHologY to track new response biomarkers in high-risk Acute Myeloid Leukemia during treatment”. 145 le pubblicazioni scientifiche a sua firma su riviste internazionali.
Ematologia sempre più all’avanguardia tra diagnosi di precisione e terapie avanzate
Una giornata straordinaria in cui scienza, ricerca, buone pratiche mediche e il grande cuore dei volontari hanno mostrato quanto è stato fatto in 34 anni di attività e quanto ancora è possibile fare per il bene dei malati – bambini, adolescenti, adulti – oncoematologici. Ospiti del Comune di Nocera Umbra e dell’Ente Palio dei Quartieri, oltre 500 presenze, molti più del previsto, con circa 450 volontari provenienti da tutta l’Umbria hanno partecipato, domenica, alla giornata del Ringraziamento del Comitato per la vita “Daniele Chianelli”. La giornata si è aperto con il convegno dal titolo “34 anni di attività: traguardi raggiunti e nuovi orizzonti in Oncoematologia pediatrica ed Ematologia adulti”, nella splendida cornice della Pinacoteca comunale, dove il presidente del Comitato, Franco Chianelli, ha presentato i risultati di questo ultimo straordinario anno che ha visto l’ampliamento del Residence “Daniele Chianelli” che oggi può offrire ai malati e ai loro familiari una struttura moderna e accogliente con ben 50 appartamenti, un asilo per i bambini e un Nido d’Argento per gli anziani. Ma sono tanti e importanti anche i traguardi raggiunti dalla Struttura complessa di Oncoematologia pediatrica e dall’Istituto di Ematologia, che sono stati possibili anche grazie al lavoro che viene svolto dal gruppo multidisciplinare del Laboratorio di diagnostica integrata delle patologie ematologiche del Creo. Coordinati dalla giornalista Paola Costantini, i medici (Roberta la Starza, Paolo Gorello, Monia Capponi, Loredana Ruggeri, Francesco Arcioni) hanno illustrato il grande lavoro che ogni giorno viene svolto a Perugia, Centro riconosciuto a livello internazionale. Un lavoro perfettamente coordinato in cui si integrano numerosi aspetti della gestione del paziente a partire da una diagnosi di precisione per arrivare all’utilizzo di terapie avanzate, in modo da garantire un’assistenza a tutto tondo del paziente. Straordinaria è l’attività di diagnostica integrata svolta dal Laboratorio di diagnostica integrata delle patologie ematologiche della Struttura complessa di Ematologia con Trapianto di midollo osseo, che permette ai pazienti di ottenere in tempi brevissimi, una diagnosi di precisione che non vuol dire soltanto confermare un sospetto di diagnosi, ma permette di approfondire l’analisi delle cellule, individuando le alterazioni che hanno provocato la malattia. Fare una diagnosi di precisione – hanno spiegato i medici – non significa soltanto dare un nome e un cognome alla malattia, ma vuol dire capire come si comporterà quella malattia, se avrà un comportamento “indolente” o “aggressivo”, e in alcuni casi anche di individuare specifici bersagli terapeutici per implementare la cosiddetta terapia molecolare. Parallelamente il gruppo di lavoro porta avanti progetti di ricerca e di sviluppo tecnologico che consentono di acquisire importanti avanzamenti scientifici da poter rapidamente trasferire in clinica, al letto del paziente. Questa attività multidisciplinare si avvale di numerose professionalità e assicura una diagnosi tempestiva e precisa e permette agli ematologi clinici di scegliere la terapia più giusta per contrastare e sconfiggere la malattia. Secondo i dati forniti dall’Azienda ospedaliera ogni anno il Laboratorio, che vede impegnati decine di medici, ricercatori, tecnici, biologi, biotecnologi e molti altri professionisti di altissimo livello, eroga circa 40 mila prestazioni esterne, che hanno visto un incremento annuo dal 2021 del 10 per cento, per una valorizzazione economica di 3 milioni di euro. La giornata si è conclusa con un eccellente pranzo negli splendidi portici di San Filippo e della panoramica piazza della Chiesa di San Filippo, in cui sono stati aggiunti altri tavoli per accogliere gli oltre 500 partecipanti, offerto dal Comune di Nocera Umbra, dall’Ente Palio grazie alla preziosa collaborazione dei volontari dei Quartieri e dei Supermercati Gala che ha offerto i prodotti alimentari. “Un affettuosissimo ringraziamento – ha commentato Franco Chianelli – all’Amministrazione comunale di Nocera Umbra, in particolare al sindaco, on. Virginio Caparvi, al vicesindaco, Alberto Scattolini e all’assessore Elisa Cacciamani. Sento anche il dovere di esprimere tutta la mia gratitudine al presidente dell’Ente Palio dei Quartieri, Alessandro Coccia, agli amici di Borgo San Martino e Porta Santa Croce. È stata una giornata speciale, un appuntamento conviviale che ha rinsaldato ancora di più il legame e l’amicizia tra i volontari dell’Umbria che, orgogliosi del loro operato e visti gli eccezionali risultati ottenuti dai nostri medici e al livello di ricerca scientifica si sono sentiti stimolati a promuovere nuove iniziative in sostegno dei malati. L’amico Gianfranco Ricci e sua moglie Maria mi hanno scritto un messaggio: ‘C’era un gran bel clima festoso all’incontro con l’esercito dei vostri volontari. Tutto molto bello!’ È vero, tutto molto bello. La calorosa accoglienza di tutta la comunità, l’interesse e il piacere di ascoltare i progressi della ricerca dalla viva voce dei nostri medici, i risultati del loro impegno di volontari, i ringraziamenti e apprezzamenti di pazienti e familiari che hanno conosciuto l’Ematologia, l’Oncoematologia pediatrica, il Residence. Il piacere di condividere l’amore che unisce. Ritrovarsi e abbracciarsi in un appuntamento annuale che solo il Covid aveva fermato, ma solo momentaneamente interrotto. Insieme si può!”
La professoressa Cristina Mecucci nel Consiglio superiore di Sanità
La neo direttrice della Struttura complessa di Ematologia con Trapianto di Midollo osseo, Cristina Mecucci, ordinario di malattie del sangue dell’Università di Perugia è stata nominata membro del Consiglio superiore di Sanità. Come noto il Consiglio superiore di sanità viene rinnovato ogni 3 anni ne fanno parte 29 componenti “di diritto” accanto ai quali vengono nominati altri 30 componenti scelti tra i massimi esperti in materia sanitaria, tra questi la professoressa Mecucci. Grande soddisfazione per la nomina anche da parte del Comitato per la Vita “Daniele Chianelli” che da 32 anni sostiene la ricerca nel campo di leucemie, linfomi e mielomi. Oltre a dirigere da pochi mesi la Struttura di Ematologia, infatti, Mecucci è una ricercatrice di fama internazionale ed è alla guida del laboratorio di Citogenetica dell’Università degli Studi di Perugia. “Siamo felici e fieri – ha detto il presidente del Comitato per la Vita, Franco Chianelli – per questo eccellente riconoscimento al lavoro della professoressa Mecucci. In questi anni abbiamo creduto fermamente nei suoi progetti di ricerca e siamo stati tenacemente al suo fianco, finanziando il suo lavoro. La ricerca è la vera arma vincente per sconfiggere queste malattie. Questo incarico conferma anche il prestigio dell’Istituto di Ematologia dell’Università di Perugia elevato ai massimi livelli internazionali dal professor Massimo Fabrizio Martelli al quale va il merito di aver costruito una straordinaria squadra di medici e ricercatori: i professori Andrea Velardi e Franco Aversa e la dottoressa Alessandra Carotti nel campo del Trapianto, il professor Brunangelo Falini, con le sue importantissime scoperte nel campo della leucemia mieloide e a cellule capellute, il compianto professor Antonio Tabilio e la dottoressa Franca Falzetti titolari del laboratorio di differenziazione cellulare e ovviamente la professoressa Mecucci, i cui meriti scientifici varcano i confini nazionali. E in campo clinico con i dottori Stelvio Ballanti, Flavio Falcinelli, Leonardo Flenghi, Adelmo Terenzi. Una tradizione che prosegue con una eccellente gruppo di giovani scienziati: la professoressa Maria Paola Martelli, la dottoressa Loredana Ruggeri, il dottor Antonio Pierini, il professor Enrico Tiacci per fare soltanto alcuni nomi. Alla Professoressa Mecucci, orgoglio dell’Istituto, i nostri migliori auguri per questo importante e meritato riconoscimento a livello Nazionale”.
Premio Tabilio 2021, 420mila euro alla ricerca
Oltre 420mila euro per sostenere la ricerca. È quanto donato negli ultimi due anni dal Comitato per la Vita “Daniele Chianelli” in favore dei progetti dei ricercatori e degli scienziati del Creo, il Centro di ricerca emato-oncologico. La donazione è stata comunicata nel corso della cerimonia del Premio “Antonio Tabilio” per giovani ricercatori, in memoria del grande scienziato perugino prematuramente scomparso.
“Nonostante la pandemia e le straordinarie difficoltà di questi ultimi due anni – ha spiegato Franco Chianelli, presidente del Comitato – abbiamo sentito il dovere di restare accanto a questi straordinari scienziati, perché solo con la ricerca riusciremo finalmente a sconfiggere i tumori del sangue e il cancro infantile”.
Nel 2020 sono stati dunque donati 280.480 euro per progetti di grande importanza e molto all’avanguardia come l’innovativa tecnica delle Car T a cura del professor Falini e il dottor Perriello, a cui il Comitato ha donato 162.480 euro, o lo sviluppo di nuove tecnologie per la lotta alla leucemia linfatica cronica studio della dottoressa Falzetti e del dottor Sportoletti, o ancora, gli studi del professor Andrea Velardi sul trapianto di midollo e sulle cellule T regolatrici.
Ammontano invece a 141.450 le donazioni del 2021 con il sostegno a studi sulla Lal T, una delle forme di leucemia più aggressiva per bambini e adulti, a cura della professoressa Mecucci o gli studi sul Trapianto aploidentico, il famoso trapianto da donatore non compatibile. Significativo anche il sostegno a giovani ricercatori come le dottoresse Sciabolacci, Falini, Bonato e Tricarico e le dottoresse Innocenti e Quintini che hanno ricevuto un importante contributo per i loro studi clinici sul Trapianto di midollo.
Proprio ai giovani ricercatori è dedicato il Premio “Antonio Tabilio” giunto alla quarta edizione ed ideato da Franco Chianelli e dalla professoressa Cristina Mecucci, neo direttrice della Struttura complessa di Ematologia con Trapianto di midollo osseo. Cinque i ricercatori scelti per i loro progetti: Sara Tricarico, Lema Fernandez Anair Gracela, Francesco Zorutti Daniele Sorcini, Ilaria Gionfriddo. “Investire sui giovani ricercatori – ha aggiunto Chianelli – per noi è fondamentale. È importante sostenere i loro studi, far sì che rimangano nel nostro Istituto, dove sono cresciuti da un punto di vista scientifico, perché loro rappresentano il futuro della Ematologia perugina, una grande scuola di prestigio internazionale che annovera alcuni dei più grandi scienziati del mondo in campo ematologico, come il professor Massimo Fabrizio Martelli, primo al mondo a ideare il trapianto da donatore incompatibile, assicurando una chance di vita a migliaia di persone. E il Comitato, nonostante le grandissime difficoltà di questi ultimi due anni, farà sempre la sua parte. Se non ci fosse questo eccellente Istituto non avremmo bisogno di ampliare il Residence con altri 20 appartamenti, ma lo facciamo per rispondere alle richieste di tantissime persone che da tutta Italia e dall’estero vengono a Perugia per curarsi”.
La giornata si è aperta con la Lectio magistralis del professor Massimo Fabrizio Martelli sul tema: “T-reg nel Trapianto, come, quando, perché”.
Coronavirus, Falini: “La lotta alla leucemia non si ferma, effettuati 10 trapianti di midollo”
Sabato 4 Aprile 2020. Come ogni giorno, mi sto recando in macchina in Ospedale, dove dirigo il reparto di Ematologia e Trapianto di Midollo Osseo. Il cielo sopra di me è particolarmente limpido e blu; i rami delle piante ai bordi della strada sono colmi di boccioli e di fiori bianchi, rosa e fucsia. La natura, è un’ esplosione di luce, di colori e di vita. Eppure, quest’ anno, la primavera ha qualcosa di diverso. È accompagnata, da una sensazione di buio, di immobilità, di incertezza e di paura legata alla pandemia da COVID-19: un evento epocale e drammatico scatenato da un virus invisibile, di dimensioni nanometriche (un milionesimo di millimetro). A ricordarmelo, sono le mie mani ruvide ed escoriate per il continuo lavarsi. Poi c’è la mascherina, una anomalia indossarla costantemente, anche per me, che durante la visita in reparto sono abituato a portarla per proteggere dalle infezioni i nostri pazienti immunodepressi. Il terzo principio della dinamica (o terza legge di Newton) recita che ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Mentre guido, come reazione alla spiacevole sensazione di immobilismo e mancanza di progettualità che provo da qualche giorno, insorge improvviso in me il desiderio opposto: dedicarmi, dopo il lavoro, a qualcosa di propositivo. Così nasce questa lettera, per trasmettere il messaggio che, nonostante la pandemia, la lotta alla leucemia e agli altri tumori del sangue continua, come e più di prima, nella speranza che questo possa aiutare i pazienti ematologici a sentirsi accompagnati e sostenuti durante questo periodo di grande difficoltà.
Si è scritto molto sui pazienti a rischio per COVID-19, specialmente sugli anziani affetti da altre patologie, ma poco su quelli, anche giovani, la cui fragilità dipende da una carenza delle difese immunitarie. Mancano dati solidi a riguardo perché la pandemia è iniziata solo da pochi mesi e siamo impreparati. Comunque, l’ esperienza clinica ci ha insegnato che, nel paziente ematologico immunodepresso, le infezioni virali, anche una banale influenza, possono mettere a repentaglio la vita. Così, è verosimile pensare che questo valga anche per l’ infezione da COVID-19.
Tra i pazienti oncologici, quelli ematologici sono particolarmente vulnerabili. Basti pensare che i linfomi o il mieloma di per sé inducono immunodepressione, per il solo fatto di nascere dalle cellule del sistema immune, cioè proprio da quelle cellule che dovrebbero invece difendere l’ organismo dalle infezioni. A questo, si aggiunge poi l’ effetto immunodepressivo della chemioterapia e dei cortisonici. Nelle leucemie acute, che sono tumori esplosivi e violenti, per arrivare alla guarigione, è necessario distruggere il più rapidamente possibile tutte le cellule maligne che hanno invaso il midollo osseo, a scapito di quelle normali. E’ una lotta senza respiro, durante la quale, il paziente, viene sottoposto a cicli di chemioterapia molto potenti e ad intervalli molto ravvicinati, spesso seguiti da un trapianto di midollo osseo da donatore. Queste terapie così aggressive, da un lato sono indispensabili per guarire, dall’ altro espongono il paziente a periodi di profonda e prolungata immunodepressione che possono metterlo a rischio di infezioni, come quella da COVID-19.
L’ obiettivo primario è quello di garantire a tutti pazienti ematologici le terapie salvavita necessarie, senza ritardo e in un ambiente che sia il più sicuro possibile, cioè in un reparto libero da COVID-19. D’ accordo con il Dr. Antonio Onnis, commissario straordinario dell’ Azienda Ospedaliera, è stato, pertanto, avviato un programma che prevede il ricovero di nuovi pazienti ematologici solamente dopo che siano risultati negativi al tampone per il virus. In futuro, si spera che possano essere effettuati tamponi periodici di sorveglianza a tutti gli operatori sanitari dell’ Ematologia. I pazienti ematologici che dovessero risultare COVID-19 positivi (cosa che finora non si è verificata), saranno invece ammessi nei reparti di competenza e seguiti sia dall’ ematologo che dall’ infettivologo, cercando, se possibile, di differire la chemioterapia fino a che l’ infezione virale non si sarà risolta. Nonostante le difficoltà organizzative, nelle tre settimane passate, in piena pandemia da COVID-19, siamo riusciti a garantire l’ assistenza a tutti i pazienti che ne avevano bisogno e ad effettuare 10 trapianti di midollo osseo. Questo, grazie soprattutto alla professionalità, dedizione e coraggio di medici, infermieri, OSS, addetti alle pulizie e dei laboratoristi coinvolti nelle attività diagnostiche. Mi associo poi al Magnifico Rettore Prof. Maurizio Oliviero nell’ elogiare il ruolo fondamentale che i giovani specializzandi stanno svolgendo in questo momento di emergenza.
Uno dei pilastri fondamentali nella terapia delle leucemie è il supporto trasfusionale. Infatti, dopo la chemioterapia e/o trapianto e prima che il midollo osseo si rigeneri normalizzato, il paziente attraversa un periodo di quasi completo azzeramento di tutte le cellule del midollo (si chiama aplasia midollare), durante il quale ha necessità di trasfusioni di sangue per correggere l’ anemia e di sacche piastriniche per impedire sanguinamenti che talora possono essere letali. Anche con le terapie più sofisticate, nessuno dei nostri pazienti potrebbe sperare di guarire senza il sostegno trasfusionale. Finora, la risposta c’è stata ma mi appello a tutti gli umbri perché continuino a donare sangue, anzi si impegnino a farlo ancora di più stando al fianco dell’ AVIS, perché nessun paziente ematologico (o di altro tipo) paghi il prezzo di questa pandemia.
Gli alberi in fiore, mi hanno fatto venire in mente anche la Pasqua che si avvicina. In questo periodo, ogni anno si svolgeva la campagna vendite delle “Uova della Speranza” da parte del Comitato per la Vita Daniele Chianelli, a sostegno dell’ Istituto di Ematologia e di Oncologia Pediatrica. Anche in questo momento di emergenza, la solidarietà non si ferma. E’ possibile acquistare le uova online, uova ecosostenibili confezionate in carta riciclabile con all’ interno una sorpresa speciale: il seme di un albero da piantare, un segno di inequivocabile speranza. Acquistarle è un semplice gesto d’ amore e solidarietà, anche così sconfiggiamo il COVID-19.
* Prof. Brunangelo Falini (Direttore SC di Ematologia con Trapianto di Midollo Osseo, Ospedale S. Maria della Misericordia, Università di Perugia)
Il bilancio del 2018: 764mila euro per la solidarietà
PERUGIA – Un investimento complessivo di 764mila euro per la solidarietà. È questa la cifra che il Comitato per la vita “Daniele Chianelli” ha donato nel 2018. Una somma significativa che contiene tante voci importanti: ricerca, macchinari e strumentazioni all’avanguardia, assistenza ai pazienti e alle famiglia. Il bilancio è stato illustrato dal presidente del Comitato, Franco Chianelli nel corso della tradizionale “Festa di Ringraziamento” dedicata a tutti i volontari che quest’anno si è svolta a Nocera Umbra, ospiti del Comune e dell’Ente Palio cittadino.
Più nel dettaglio il Comitato ha versato 226.568 euro in borse di studio per sostenere il lavoro dei ricercatori del Creo, il Centro di ricerca emato-oncologico dell’Università di Perugia. Sono invece 237.875 euro i fondi donati nel corso dell’anno per l’acquisto di macchinari e strumentazioni all’avanguardia sia per i laboratori del Creo che per i Reparti di Ematologia e Oncoematologia pediatrica dell’Ospedale di Perugia. Quasi 130mila euro, invece, sono stati investiti nel Gruppo multidisciplinare un gruppo di professionisti (psicologhe, assistenti sociali, mediatori culturali, musicoterapeuti, arteterapeuti, volontari, educatori e clown) che supportano il personale sanitario ma anche la scuola ed il servizio religioso, prendendo in carico il paziente a 360 gradi e assistendolo in ogni sua esigenza. Oltre 170mila euro infine sono stati spesi per l’assistenza alle famiglie, molte delle quali ospitate al Residence “Daniele Chianelli” che offre la possibilità ai malati e ad i loro familiari di vivere in una casa, a pochi metri dall’ospedale, senza costi di affitto e nel calore di una vera abitazione. La relazione di rendicontazione del presidente Chianelli introdotto un altro importante momento della giornata: il convegno scientifico “Ematologia: traguardi raggiunti e nuovi orizzonti” coordinato dai direttori delle Strutture complesse di Ematologia e Trapianto di midollo, professor Brunangelo Falini e di Oncoematologia pediatrica, dottor Maurizio Caniglia, le cui conclusioni sono state affidate al professor emerito Massimo Fabrizio Martelli. Una giornata bellissima in cui si sono radunati oltre 300volontari da tutta la regione, ma anche dal resto d’Italia.
“La festa di Ringraziamento – ha spiegato Franco Chianelli – non è solo una importante occasione per radunare le centinaia di volontari che nel corso dell’anno dedicano al Comitato il loro tempo, organizzando eventi, manifestazioni, spettacoli di beneficenza, lavorando dei reparti e al Residence per donare un sorriso a bambini, ragazzi e adulti. Ma è anche un momento in cui rendiamo conto a tutti loro di come sono stati investiti i contributi economici che con dedizione e generosità ci aiutano a raccogliere. Gratitudine e trasparenza sono due principi fondamentali a cui ci ispiriamo da quasi 30 anni. Con il convegno scientifico infine vogliamo far conoscere a tutti i progressi scientifici fatti, ma anche gli ambiziosi obiettivi futuri che siamo orgogliosi di continuare a sostenere”. La giornata si è conclusa con un pranzo offerto dal Comune a tutti i volontari.
Premio Tabilio, 105mila euro per la ricerca
Sono intitolate a Giuseppe Capociuchi e a Federica Franceschini le due borse di studio del valore complessivo di 100mila euro donate dal Comitato per la Vita “Daniele Chianelli” in favore della ricerca. Un doveroso omaggio alla memoria di questi giovani e un riconoscimento alle famiglie e alla comunità da sempre vicine al volontariato. Come quella di Doglio che da oltre 20 anni sostiene, attraverso iniziative di beneficenza il Comitato. Ammonta invece a 5mila euro il premio intitolato al professor Antonio Tabilio, direttore del laboratorio di differenziazione cellulare, dell’Università degli Studi di Perugia, scomparso nel 2008, giunto alla terza edizione e quest’anno assegnato al dottor Lorenzo Brunetti. Anche quest’anno, infatti, il premio, che si svolge ogni due anni, finanziato dal Comitato per la vita “Daniele Chianelli”, è dedicato alla produzione scientifica di un giovane ricercatore in campo ematologico. Le due borse di studio da 50mila euro ciascuno invece sono assegnate agli studi del dottor Vincenzo Perriello su “Le cellule CAR-T nelle terapie delle neoplasie ematologiche” e della dottoressa Barbara del Papa su “Il gene NOTCH 1 nella leucemia linfatica cronica ed applicazioni terapeutiche”. Oltre al presidente del Comitato per la Vita, Franco Chianelli, al convegno, che si è svolto alla Sala Rita Levi Montalcini del Creo, il Centro di ricerca emato-oncologico, hanno partecipato il direttore dell’azienda ospedaliera Emilio Duca, il direttore della Struttura complessa di Ematologia Brunangelo Falini, la responsabile del Laboratorio di Citogenetica e Genetica Cristina Mecucci, la responsabile del Laboratorio di differenziazione cellulare, Franca Falzetti e Andrea Velardi, responsabile del programma Trapianti. “Il Comitato Chianelli – ha spiegato il presidente Franco Chianelli – prosegue in un massiccio impegno per la ricerca che in questi 29 anni ha superato i 15 milioni di euro. Siamo convinti infatti che investire su giovani e talentuosi ricercatori sia l’arma vincente per sconfiggere terribili malattie e mantenere alto il livello della prestigiosa scuola dell’ematologia perugina”.
IVIS Lumina Serie III, dal Comitato sofisticato macchinario per la ricerca sulle leucemie
PERUGIA – Un grande alleato nella lotta alla leucemia per i ricercatori del Creo, il Centro di ricerca emato-oncologico dell’Università degli studi di Perugia. Si chiama IVIS Lumina Serie III, un apparecchio di ultimissima generazione, utilizzato nei principali centri di ricerca al mondo. Lo strumento, del valore di 175mila euro, è stato donato dal Comitato per la Vita “Daniele Chianelli” ai laboratori di ricerca diretti dal professor Brunangelo Falini. Il sofisticato apparecchio permette, in studi preclinici, attraverso una tecnica di bioluminescenza, di individuare le cellule leucemiche e seguirne il comportamento sotto l’effetto di terapie specifiche. “Attraverso la luce, riesce – ha spiegato la professoressa Maria Paola Martelli, Responsabile del Laboratorio di Biochimica delle Proteine – ad identificare nei topolini cellule leucemiche e l’evoluzione della malattia, nelle diverse fasi del trattamento. Questo ci permette di capire l’efficacia delle varie terapie farmacologiche, con immagini che vengono catturate in sequenza”.
“L’ultimissima frontiera – ha chiarito il professor Brunangelo Falini – è rappresentata dalla medicina di precisione che permette di individuare la genomica delle malattie e quindi il trattamento più adeguato attraverso farmaci intelligenti”.
“Siamo orgogliosi – ha detto Franco Chianelli – di poter continuare ad investire sulla ricerca che è la strada principale per sconfiggere queste terribili malattie. Crediamo in una grande squadra di ricercatori, alcuni dei quali molto giovani e continueremo in ogni modo a sostenere e finanziare il loro importantissimo lavoro”.
“Sostenere la ricerca – ha aggiunto il direttore della Azienda ospedaliera, Emilio Duca – è fondamentale per conquistare nuovi spazi nella cura delle patologie. Importantissima resta la collaborazione tra istituzioni e volontariato”.
Il macchinario, a 10 anni dalla sua scomparsa, è stato intitolato al professor Antonio Tabilio, straordinario ricercatore ed ematologo perugino.