Salah ha vinto la sua battaglia salvato dai medici di Perugia. “Il Chianelli? Una famiglia”
Salah è finalmente tornato a casa, dopo un anno intero di cure e poche speranze di farcela a sconfiggere una malattia aggressiva e dura, Salah ha vinto. Con l’aiuto dei medici della Struttura complessa di Oncoematologia pediatrica che hanno tentato tutte le strade per curarlo e poterlo così sottoporre ad un trapianto di midollo osseo donato dal fratello, Salah ha superato la più difficile delle prove. Per oltre un anno Salah, insieme alla mamma Fatna ha vissuto al Residence “Daniele Chianelli”. “Per noi è stata una casa – ha detto – siamo stati accolti con calore e affetto, senza chiedere nulla in cambio. Ci hanno sostenuto nei momenti di disperazione e sconforto, quando sembrava che ogni speranza fosse vana. Hanno gioito con noi quando sono guarito. Sono stato assistito come un familiare. I medici dell’ospedale di Perugia non si sono mai arresi – ha spiegato – grazie ad una cura sperimentale che sono riuscito ad ottenere di somministrarmi la mia malattia è finalmente andata in remissione e ho potuto sostenere il trapianto di midollo donato da mio fratello. Eravamo soli, io e la mamma, in un paese straniero, senza conoscere la lingua, ma gli angeli del Comitato non ci hanno mai fatto sentire soli”.