Un’altra storia a lieto fine al Comitato Per La Vita “Daniele Chianelli”!
A viverla in prima persona una ragazza, M., di 19 anni proveniente dal Kosovo.
M. ha lasciato la sua terra circa due anni fa insieme alla mamma per tentare di combattere la malattia che la affliggeva: un linfoma non Hodgkin, terribilmente aggressivo, e incurabile nel suo paese di origine.
La famiglia di M. ha dovuto dolorosamente separarsi, per offrirle quell’unica opportunità di salvezza. Così in Kossovo la ragazza ha lasciato il papà, i fratellini e tutti gli affetti al fine di affrontare un percorso lungo e duro per chiunque, soprattutto per lei, giovane adolescente che vedeva i propri coetanei continuare a trascorrere una “vita normale”, portando nel cuore le paure che accompagnano malattie così importanti, ma anche la speranza di guarire che M. non ha mai perso, anche nei momenti più difficili, e che stupiva gli operatori che con professionalità e dedizione si sono occupati di lei letteralmente giorno e notte.
Questa storia oltre ad essere dura a causa della malattia, è stata anche caratterizzata da altre difficoltà per M. e sua madre a causa dello sradicamento dal proprio contesto di origine. Si sono aggiunte quindi difficoltà linguistiche e socio-culturali, a cui si è risposto attraverso un programma di mediazione culturale sostenuto economicamente dal Comitato Chianelli, che ha consentito agli operatori di entrare in relazione con la ragazza e la madre, per rispondere nel miglior modo possibile alle loro necessità.
Hanno preso parte a questa “battaglia”, la Regione Umbria mediante un Programma Assistenziale di Intervento, garantendo prestazioni ad alta specializzazione erogate dall’Azienda Ospedaliera di Perugia, oltre alle Associazioni di Volontariato quali il Comitato Per La Vita “Daniele Chianelli” e “Alle Querce di Mamre”-Caritas, rappresentata dal Dott. Santeusanio.
Inizia così un lungo percorso terapeutico per M. contro la malattia: si avviano frequenti e lunghi ricoveri in Ospedale presso S.C. di Oncoematologia Pediatrica diretta dal Dott. Maurizio Caniglia, giorni difficili ma fortunatamente supportati dai volontari del Comitato Chianelli i quali sono stati fondamentali anche nell’assistenza della paziente in quanto la madre della ragazza giunta in Italia scopre di essere incinta. Passano i mesi, la malattia di M. non intendere arrendersi, i medici così prendono la decisione di sottoporre la ragazza ad una procedura altamente specialistica, che rappresenta l’unica via di salvezza per la ragazza: il trapianto autologo. nel frattempo la madre della ragazza sta giungendo al termine della gravidanza e diventa sempre più complesso per lei assistere alla ragazza, così scatta la staffetta della solidarietà tra volontari della Caritas e soprattutto del Comitato Chianelli, che fanno i turni per assistere ed allietare le lunghe giornate di M. in ospedale.
Le Associazioni di Volontario sopra citate hanno svolto un ruolo fondamentale garantendo ospitalità gratuita alla famiglia. Al momento della dimissione dall’Ospedale, M. e sua madre hanno vissuto per alcuni periodi a Cenerente, nella struttura dell’Associazione “Alle querce di Mamre”, ma la permanenza più lunga è stata presso il Residence “Daniele Chianelli”, dove è stato garantito alla famiglia, ormai composta dalla ragazza, dalla madre e dalla piccola neonata, un confortevole appartamento arredato e allestito appositamente per i pazienti che sono stati sottoposti alla procedura di trapianto di cellule staminali, come nel caso di M., e pertanto sono estremamente esposti a rischio di infezioni nei mesi immediatamente successivi a tale procedura.
Il Comitato Chianelli ha garantito alla famiglia non solo l’alloggio gratuito, ma anche il vitto fornendo quotidianamente gli alimenti che M. desiderava, e questo ha contribuito ad un lento ma efficace recupero delle forze e del suo delicato sorriso.
La stretta collaborazione tra il Comitato Per La Vita “Daniele Chianelli” e l’Associazione “Alle Querce di Mamre” ha permesso a M. e alla sua famiglia di vivere i difficili mesi delle cure circondati da affetto sincero ed aiuto concreto alimentato dall’inesauribile Amore per la Vita!
Il desiderio di comunicare questa storia è stato mosso dalla voglia di trasmettere un messaggio positivo, al fine di rimuovere la paura della malattia e far comprendere sempre a più persone che grazie ai progressi fatti in campo medico e scientifico oggi possiamo sconfiggere terribili malattie come linfomi e leucemie che affliggono adulti e bambini. Certamente molto resta ancora da fare, tuttavia crediamo che unendo le forze e investendo nella ricerca potremo un giorno raggiungere il nostro grande sogno: un mondo in cui queste malattie non facciano più paura!
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